Il Consiglio dei Ministri nella riunione del 28 ottobre ha approvato, un decreto-legge (n. 266/04) che proroga al 30 giugno 2005 il termine previsto dal Codice in materia di protezione dei dati personali per la redazione del Documento Programmatico sulla Sicurezza (DPS) e l'implementazione delle misure minime di sicurezza non già vigenti in forza della L. 675/96.  Il testo del decreto è stato reso pubblico ed ufficializzato Venerdì 15/11/04. Questa settimana è prevista la firma del capo dello stato.

 

Ricordiamo alla gentile clientela che questa proroga ha effetto solo su una piccola parte della normativa.

Sono in vigore già dal primo gennaio scorso la massima parte degli adempimenti legati al trattamento dei dati personali tra i quali l'obbligo di informativa, di consenso e ogni altra norma non contenuta nell'allegato B e non già nota sotto la previgente normativa.kkk

Comunichiamo a tutta la Spettabile Clientela che una modifica il 30 dicembre u.s. (inclusa nella Legge Finanziaria per il 2005) successiva all'invio della nostra ultima newsletter, ha inasprito del 10% le sanzioni per chi non rispetta il divieto di fumo. Le multe passano così da un minimo di 25 euro a 27,5 euro e da un massimo di 250 a 275 euro per chi fuma dove non e' consentito. Se la violazione viene commessa in presenza di un bambino (al di sotto dei 12 anni) o una donna incinta questi importi raddoppiano. Le sanzioni sono aumentate anche per i datori di lavoro che non fanno rispettare il divieto di fumo o che non hanno gli impianti di aerazione adeguati alla normativa ed in funzione. Si parte da da un minimo di 220 euro (precedentemente fissato a 200 euro) a un massimo di 2.200 euro (a fronte dei 2.000 attuali).
Alleghiamo pertanto alla presente comunicazione il modello di cartello di divieto di fumo con le sanzioni aggiornate.

Resta invariato il regolamento interno sul fumo allegato all'ultima newsletter. 

 

Ribadiamo nuovamente alcuni principi della normativa :

 

1)       dal 10/01/2005 sarà vietato fumare in tutti i locali pubblici ed in tutti gli uffici privati e pubblici;

2)       non è necessaria la presenza di “esterni” per far scattare il divieto in un ufficio privato;

3)       anche un ufficio permanentemente occupato da un solo lavoratore è soggetto al divieto di fumo;

4)       un ufficio può essere adibito a “zona per fumatori” ma deve essere adeguatamente attrezzato (evacuatori di fumo certificati di potenza adeguata, cartellonistica all’ingresso, segnaletica luminosa di avviso in caso di mancato funzionamento dell’impianto, segregazione totale dell’ambiente e porte a chiusura automatica, ecc.);

5)       non sussiste alcun obbligo di predisporre zone per fumatori;

6)       è necessario apporre l’indicazione del divieto di fumo ad ogni ingresso dei locali soggetti al divieto.

7)       il cartello di divieto deve comprendere tutti gli elementi presenti nel modello allegato (sanzione, fonte normativa, personali incaricati dei controlli, pittogramma)