2) Segnalazione privacy
Segnaliamo alla spettabile clientela che negli ultimi tempi, sulla scia
degli adempimenti privacy, è stato messo in circolazione un consistente
numero di documenti falsi o ingannevoli.
In molti casi riceviamo delle informative da parte di soggetti mai sentiti.
Si tratta di una tecnica di marketing nata grazie all'interpretazione maliziosa
delle regole sulla privacy. Le informative provenienti da soggetti con i
quali non si hanno rapporti commerciali non devono essere prese in
considerazione e possono essere tranquillamente cestinate.
In molti casi, unitamente alle informative (anche quelle legittime dei
propri partner commerciali) viene chiesto il consenso al trattamento
anche per finalità ulteriori rispetto a quelle preordinate e necessarie
alla gestione del rapporto commerciale.
Sconsigliamo di prendere in considerazione tali richieste di
consenso al trattamento, poichè i trattamenti finalizzati
all'esecuzione di contratti, all'adempimento di obblighi di legge e al contatto
commerciale dei propri clienti non necessitano di consenso da parte degli
interessati, per essere legittimamente effettuati.
Una corretta gestione di questi flussi di informazioni metterà la
spettabile clientela al riparo da un nuovo insidioso rischio: circolano,
infatti, delle lettere in tutto simili a richieste di aggiornamento dati o
formulari privacy che, se attentamente studiate, rappresentano veri e propri
contratti di adesione a servizi informativi e a banche dati (Vengono
chiesti poi dai 400 agli 800 € all'anno).